Radiologia

Unità Operativa Complessa Radiologia
Direttore Dr. Alfredo Zanolini

 

Mission

L'Unità Operativa Autonoma di Radiologia dell’ Azienda Ospedaliera Cosenza è un servizio che opera nell'ambito del Dipartimento dei Servizi.
Il Servizio eroga le prestazioni presso l’Ospedale dell’Annunziata, Santa Barbara Rogliano e Mariano Santo
Ogni anno l’Unità Operativa effettua più di 50.000.
Il Dipartimento è dotato di un sistema di gestione informatizzata della Radiologia (RIS) e di un sistema di archiviazione e trasmissione digitale delle immagini (PACS).
Tutte le immagini vengono acquisite in formato digitale con possibilità di trasferimento immediato delle stesse nei reparti di degenza mediante rete locale. Le apparecchiature in dotazione al Servizio sono tutte di ultime generazione.

L’Unità Operativa dispone delle seguenti sale diagnostiche:

  • diagnostica con sistema digitale DR adibita ad esami toracici;
  • diagnostica con sistema telecomandato digitale adibita all’esecuzione di esami;
  • contrastografici e dinamici;
  • diagnostica per indagini di TC con apparecchiatura multistrato (32 slices);
  • diagnostica ecografica;
  • Una unità mobile per l’esecuzione di esami in sala operatoria o nei reparti di degenza;
  • Una sezione di diagnostica senologica dedicata dotata di mammografo digitale diretto;
  • una sala di ecografia senologica;
  • Diagnostiche RM ad alto campo (1,5 T)

Il personale preposto è a disposizione per fornire qualsiasi chiarimento sull’erogazione delle prestazioni, nel rispetto della riservatezza dell’utente/paziente e dei suoi bisogni garantendo l’uguaglianza di trattamento.

Il nostro Servizio, in coerenza con la politica aziendale, è costantemente impegnato nel garantire:

  • Uguaglianza nel diritto alla salute
  • Efficienza nelle prestazioni
  • Efficacia delle diagnosi
  • Umanizzazione dell'assistenza
  • Informazione dell'utenza sulle prestazioni ricevute.

Di cosa ci occupiamo

L’Unità Operativa di Radiodiagnostica eroga prestazioni a favore di pazienti ricoverati all’interno della struttura ospedaliera, a pazienti in pre o post ricovero, all’utenza esterna ambulatoriale ed infine a pazienti ambulatoriali in regime di libera professione. Vengono erogate tutte quelle prestazioni di diagnostica strumentale consentite dal corretto utilizzo delle apparecchiature in dotazione.


Servizi Erogati

Servizi rivolti all’interno della struttura ospedaliera

Regime di ricovero e day surgery:

  • Attività di routine e di urgenza durante l’orario di apertura del Servizio (h 24).
  • Attività di urgenza durante l’orario di chiusura del Servizio TC /RM  (20.00 – 8.00) in regime di pronta,disponibilità per Medico Radiologo e Tecnico di Radiologia Medica e l’infermiere:
  • Attività di routine servizio MOC/ DEXA
  • Attività di routine servizio Mammografia
  • Attività di urgenza in teleradiologia.Ospedale Santa Barbara

Servizi rivolti all’utenza esterna

Regime ambulatoriale:

  • Attività in regime ambulatoriale su prenotazione e per urgenze durante l’orario di apertura del Servizio (8.00 – 20.00).
  • Attività servizio Mammografico (I° livello e approfondimenti).
  • Attività libero professionale intramoenia per Pazienti paganti in proprio.

Elenco prestazioni erogate P.O. Annunziata:

  • Esami di radiologia tradizionale scheletrica, toracica e contrastografica.
  • Esami MOC/ DEXA
  • Esami ecografici
  • Esami TC (anche angio TC)
  • Esami di diagnostica senologica (mammografia clinica, ecografia mammaria, agoaspirati e biopsie mammarie, galattografie).

Elenco prestazioni erogate P.O. Santa Barbara - Rogliano:

  • Esami di radiologia tradizionale scheletrica, toracica e contrastografica.
  • Esami ecografici
  • Esami TC (anche angio TC)

Prenotazione e Accesso alle Prestazioni

L’accesso al Servizio può avvenire:

  • In modalità d’urgenza tramite il Pronto Soccorso
  • In regime di ricovero, day hospital o day surgery con richiesta specifica del Medico Specialista.
  • In modalità ordinaria, con impegnativa del medico curante o dello specialista.

L’utenza esterna avrà accesso presentandosi puntualmente alla Segreteria del Servizio nel giorno e nell’ora indicati nel promemoria di prenotazione munita di:

  • Impegnativa del S.S.N.
  • Modulo di prenotazione.
  • Eventuale modulo di “consenso informato” debitamente compilato e firmato;
  • Tutta la documentazione (in particolare precedenti esami radiologici) che può avere attinenza con l’indagine in corso.
  • Documento di riconoscimento
  • Eventuali accertamenti clinici per la valutazione del paziente a sottoporsi all’esame con mezzo di contrasto.

Per tutte le prestazioni è necessaria la prenotazione, da effettuarsi presso il CUP (Centro Unico Prenotazioni)  0984709025 provinciale (tel. 09846811 centralino)

 

Sedi e Orari

Presidio Ospedaliero Annunziata: piano terra

Il servizio è aperto da lunedì a sabato dalle 8,00alle 20,00
Al di fuori di questi orari la copertura tecnica è garantita in pronta disponibilità

Prenotazione CUP tel 0984/709025.
Segreteria da lunedì a sabato 8,00-14.00 Telefono 0984681357

Prestazioni erogate:

  • Radiologia standard
  • ecografia
  • esami contrastografici
  • Tac Rm
  • Mammografie.

Presidio Ospedaliero Santa Barbara - Rogliano: piano terra

Il servizio è aperto da lunedì a sabato dalle 8,00alle 20,00.
Al di fuori di questi orari la copertura tecnica è garantita in pronta disponibilità.

Segreteria da lunedì a sabato 8,00-14.00
Prenotazione CUP tel 0984 709025.

Prestazioni erogate:

  • Radiologia standard
  • ecografia
  • esami contrasto grafici
  • Tac.

Tempi di attesa

I tempi di attesa sono modulati in base al criterio dell'urgenza, segnalati nella richiesta d'esame dal Medico di medicina generale (MMG) o dallo Specialista, secondo le indicazioni emanate in merito dalla nostra Azienda.
In questo modo vengono salvaguardate le urgenze assolute e relative.
Per qualsiasi necessità, il Medico prescrittore potrà contattare telefonicamente il Radiologo che rimane a completa disposizione per chiarimenti, spiegazioni e quant'altro.
Si rammenta che nell'impegnativa il MMG e/o lo Specialista sono tenuti ad esprimere non solo il criterio relativo all'urgenza, ma il cenno clinico, il sospetto diagnostico e le notizie anamnestiche più importanti. In mancanza di quanto sopra, la richiesta è da ritenersi inadeguata e, come tale, non sufficiente per la prenotazione e, soprattutto, per l'esecuzione dell'esame. Si fa inoltre presente che è compito del Radiologo decidere quale sia la tipologia di esame più adatta per rispondere al quesito clinico del Medico prescrittore.E' pertanto possibile che la tipologia dell'esame richiesta dal medico prescrittore venga modificata dal Radiologo, se ritenuto opportuno. In tal caso il Radiologo informerà adeguatamente l'Utente sulle motivazioni che hanno indotto tale modifica.
Per alcune tipologie di esame, in particolare per quelle che prevedono la somministrazione per via venosa di mezzi di contrasto, è prevista la compilazione di un modulo da parte del Medico prescrittore.Tale modulo deve essere sottoscritto dal Medico prescrittore, controfirmato dall'utente e consegnato al Personale di servizio al momento dell'accettazione.
La mancanza di tale modulo comporta il differimento dell'esame ad altra data.


Priorità di accesso ed esecuzione dell'esame

Effettuata l’accettazione, è necessario attendere in sala d’aspetto fino alla chiamata da parte del personale sanitario. L’attesa per l’esecuzione dell’esame varia in relazione alle necessità diagnostiche ed alla collaborazione di ogni singolo paziente, nonché al flusso di pazienti le cui condizioni richiedono l’accesso prioritario.
Il Servizio si impegna comunque a fare il possibile per rispettare gli appuntamenti senza prolungare inutilmente l’attesa dell’utenze/paziente.

Nelle sale diagnostiche operano Medici Radiologi, Tecnici Sanitari di Radiologia Medica (TSRM) Infermieri Il personale invita l’utente/paziente ad accomodarsi nello spogliatoio ed indica, a seconda dell’indagine, quali oggetti o capi di abbigliamento rimuovere.

Occorre ricordare ai pazienti di:

  • portare con sé tutta la documentazione, radiologica e non, che può avere attinenza con l’indagine in corso
  • seguire accuratamente le eventuali preparazioni previste
  • tenere spenti i telefoni cellulari per evitare possibili interferenze con le apparecchiature.

Tutti i pazienti che si sottopongono ad esami in cui è previsto l’utilizzo del mezzo di contrasto dovranno necessariamente provvedere a sottoscrivere, congiuntamente al Medico Curante o allo Specialista, i moduli del consenso informato. Tale documentazione verrà vagliata dal personale sanitario al momento della chiamata in sala diagnostica.
Si ricorda che l’elaborazione del referto e le informazioni, anche verbali, sull’esito dell’esame sono di esclusiva competenza del Medico Radiologo, che è a disposizione per ogni chiarimento o spiegazione.


Ritiro del referto e del materiale radiografico CD

I referti dovranno essere ritirati alcuni giorni dopo, presso la Segreteria del CUP Ritiro referti . In caso di ritiro del referto da parte di terzi, sarà necessario esibire apposito modulo di delega, consegnato al Paziente al termine dell'esame stesso.

Di norma l’utente, se non è esente in base alla normativa, deve pagare il ticket prima dell’esecuzione dell’esame. Il referto potrà essere consegnato solo previo pagamento del ticket
(N.B. senza la consegna della ricevuta di pagamento l’esame non potrà essere)

La documentazione radiografica prodotta in regime ambulatoriale è di proprietà dell’utente e verrà consegnata, unitamente al referto, (carta fotografica per le ecografie e supporto digitale per le altre indagini).

Attenzione: Non si comunicano telefonicamente gli esiti degli esami.


Segnalazioni

L'Unità Operativa garantisce la funzione di tutela nei confronti del cittadino anche attraverso la possibilità di sporgere reclamo a seguito di disservizio rispetto a quanto contenuto nella presente guida ai servizi, o in seguito ad atto o comportamento che abbiano negato o limitato i servizi offerti.
Il cittadino che intenda sporgere reclamo o fornire segnalazioni può procedere nei seguenti modi:


Reclami 

Ufficio Relazioni Con il Pubblico


Riservatezza

Tutela dei diritti personali

Ai sensi D.Lgs. 196/2003 il Direttore di questa Unità Operativa è il responsabile del trattamento dei dati personali su delega del Titolare; garantisce di rispettare e far rispettare le regole di segretezza e riservatezza dei dati sensibili relativi ai destinatari della prestazione e dei servizi erogati. Per ulteriori informazioni relativamente alle modalità del trattamento dei dati personali è possibile rivolgersi al Servizio Affari Generali e Legali 


Come arrivare

Presidio ospedaliero dell Annunziata Sede: Via Migliori , 1 – 87100 Cosenza

In automobile: www.autostrade.it 
In treno: www.trenitalia.com


Informazioni e indicazioni per i pazienti che si sottopongono a esami radiologici

RX Tubo Digerente

Che cos'è?
È l'esame radiografico del tubo digerente superiore (esofago, stomaco, duodeno) e delle anse intestinali, ottenuto mediante opacizzazione dei visceri dopo ingestione di un mezzo di contrasto radiopaco, in genere solfato di bario. I visceri del canale alimentare, infatti, non forniscono una immagine diagnosticamente valida sui radiogrammi senza preparazione e sono osservabili solo dopo introduzione nel loro interno di un preparato radiograficamente visibile. Spesso inoltre la loro immagine radiografica viene migliorata grazie all'abbinamento del mezzo di contrasto opaco con la distensione del loro lume fornita dalla dilatazione con aria o con altro gas (doppio contrasto): ne risulta una più fine visibilità delle pareti dei visceri e dei loro dettagli.

La radiografia del tubo digerente è una indagine dinamica, poiché studia in tempo reale il progredire del preparato opaco attraverso le varie porzioni del canale alimentare e ne visualizza la cinetica e la peristalsi. Per questo motivo, si tratta di un esame abbastanza complesso la cui esecuzione va personalizzata alle caratteristiche e alle problematiche del paziente e che richiede per questo l'intervento diretto dello specialista radiologo.

Perchè si fa?
L'esame radiografico dell'apparato digerente ha lo scopo di evidenziare le alterazioni, morfologiche e funzionali, del canale alimentare e dei suoi diversi segmenti. Questo esame fornisce una diagnosi, sovente precoce, delle lesioni organiche di tipo ulcerativo o tumorale, delle stenosi e delle formazioni diverticolari. Inoltre esso consente di rilevare alterazioni della motilità dei visceri, in particolar modo della loro peristalsi, che possono essere dovute a lesioni organiche associate (ulcere, tumori, etc.) o insorte per altri motivi. Infine, questa indagine evidenzia la posizione e i rapporti dei visceri opacizzati rendendo possibile riconoscere eventuali dislocazioni o compressioni da parte di formazioni patologiche contenute nell'addome. L'esame radiografico dell'apparato digerente non fornisce risultati diagnosticamente utili nei casi di disturbi digestivi su base psico-funzionale e nelle flogosi delle pareti viscerali di grado lieve, situazioni nelle quali esso consente comunque di escludere l'esistenza di più gravi alterazioni concomitanti. L'esame radiografico dell'apparato digerente viene oggi spesso affiancato e sostituito dalla gastroduodenoscopia, indagine endoscopica che consente l'osservazione diretta della mucosa del tubo digerente e il prelievo bioptico di campioni di tessuto, ma non fornisce una immagine panoramica dell'addome e del suo contenuto viscerale.

Prima dell'esame
L'esame radiografico dell'apparato digerente deve essere eseguito a digiuno completo da almeno 6 ore, evitando anche l'assunzione di liquidi. Il digiuno ha lo scopo di liberare stomaco e duodeno dal contenuto alimentare che ne impedirebbe una corretta osservazione

Come si svolge
L'esame non è doloroso né fastidioso. Il paziente, posto sull'apparecchio radiografico, viene invitato a bere il mezzo di contrasto, fornito in preparazioni commerciali dal sapore gradevole, e ad assumere eventualmente un preparato in forma di compressa o di polvere effervescente che determina in questo modo l'effetto di doppio contrasto per liberazione di gas nello stomaco. Durante l'esame, che si svolge sia in piedi che in decubito, il paziente viene invitato a girarsi nelle varie inclinazioni più opportune per osservare le diverse porzioni del tubo digerente. In alcuni particolari casi, può riuscire utile iniettare in vena una piccola fiala di un comune preparato antispastico (Buscopan). Nel corso delle varie fasi dell'esame, l'operatore chiede al paziente di restare immobile ed in apnea per gli istanti necessari a fissare sulle radiografie i momenti e le immagini più significative. La durata dell'esame radiografico dell'apparato digerente è molto variabile e dipende dalle condizioni e dalla collaborazione del paziente, dall'esperienza dell'operatore e dal tipo di apparecchio impiegato: mediamente, essa può variare fra 10 e 20 minuti.

Raramente il paziente viene invitato a ripresentarsi dopo un intervallo di tempo di alcune ore (in genere al pomeriggio se l'esame è stato effettuato al mattino) per eseguire un'ultima radiografia sull'addome nella quale si valuta l'opacizzazione delle anse intestinali.

Dopo l'esame
Non vi è alcuna prescrizione o precauzione da osservare dopo l'esame. Nel casi sia programmata una radiografia di controllo nel pomeriggio, è consigliabile evitare un apporto alimentare eccessivo al pranzo di mezzogiorno.
Il bario ingerito per l'esame viene eliminato normalmente nelle feci dei giorni successivi, che non ne risultano alterate.

Durante questo periodo, e comunque per almeno 3-4 giorni dopo l'indagine, non sono eseguibili gli esami radiografici e TC dell'addome, dell'apparato urinario, del rachide lombare e del bacino, per la sovrapposizione del contenuto radiopaco intestinale.


Clisma Opaco

Che cos'è?
È l'esame radiografico del tratto distale dell'intestino (colon, sigma e retto), ottenuto mediante opacizzazione dei visceri tramite introduzione per via rettale di un mezzo di contrasto radiopaco, in genere solfato di bario, e loro insufflazione con aria (doppio contrasto). I visceri intestinali, infatti, non forniscono una immagine diagnosticamente valida sui radiogrammi senza preparazione e sono osservabili solo dopo introduzione nel loro interno di un preparato radiograficamente visibile.

Il clisma opaco è una indagine complessa e dinamica, poiché studia in tempo reale il progredire del preparato opaco attraverso le varie porzioni del grosso intestino e ne visualizza anche la peristalsi. Inoltre, la risalita del mezzo di contrasto e l'insufflazione dell'aria devono avvenire secondo precise regole, per evitare un risultato diagnosticamente scadente e anche fastidi e pericoli per il paziente. Per questi motivi, il clisma opaco è un esame la cui esecuzione richiede esperienza ed è affidata al controllo diretto dello specialista radiologo.

Perché si fa?
Il clisma opaco ha lo scopo di evidenziare le alterazioni, morfologiche e funzionali, dei diversi segmenti del grosso intestino e del retto. Si tratta di un esame importante e complesso, che richiede la valutazione diretta dello specialista radiologo, comporta una preparazione intestinale e la somministrazione rettale di mezzo di contrasto ed espone il paziente alle radiazioni ionizzanti, interessando organi particolarmente radiosensibili come il midollo osseo delle ali iliache e le gonadi, soprattutto nel sesso femminile. Questo esame fornisce una diagnosi, sovente precoce, delle lesioni organiche di tipo ulcerativo o tumorale, delle stenosi e delle formazioni diverticolari. Inoltre, esso consente di rilevare alterazioni della motilità dei visceri, in particolar modo della loro peristalsi, che possono essere dovute a lesioni organiche associate (flogosi, tumori, etc.) o insorte per altri motivi. Infine, questa indagine evidenzia la posizione e i rapporti dei visceri opacizzati rendendo possibile riconoscere eventuali dislocazioni o compressioni da parte di formazioni patologiche contenute nell'addome o nella pelvi. Il clisma opaco non fornisce risultati diagnosticamente utili nei casi di disturbi o dolori addominali insorti su base funzionale o psicologica e nelle flogosi delle pareti viscerali di grado lieve, situazioni nelle quali esso consente comunque di escludere l'esistenza di più gravi alterazioni concomitanti; questa indagine non è inoltre indicata per la valutazione delle emorroidi. Il clisma opaco viene oggi spesso affiancato e sostituito dalla colonscopia, indagine endoscopica che consente l'osservazione diretta della mucosa del grosso intestino e il prelievo bioptico di campioni di tessuto, ma non fornisce una immagine panoramica dell'addome e del suo contenuto viscerale.

Prima dell'esame
Il clisma opaco deve essere eseguito a digiuno completo dalla sera precedente e dopo un'accurata preparazione che comprende, nella maggior parte dei casi, una dieta povera di scorie per alcuni giorni, un'abbondante assunzione di liquidi ed una pulizia intestinale evacuativa. Questa complessa preparazione ha lo scopo di liberare l'intestino dal contenuto liquido e fecale che ne impedirebbe una corretta osservazione.

Come si svolge
L'esame non è propriamente doloroso ma risulta sovente fastidioso, per la indispensabile introduzione di una sonda rettale e per la necessità di dilatare l'intestino con contrasto liquido ma soprattutto con insufflazione di aria.

Queste manovre determinano, nella maggior parte dei casi, l'insorgenza di uno stimolo all'evacuazione anche intenso che può condurre, in alcuni casi, ad incontinenza con impedimento parziale o totale alla prosecuzione dell'indagine. Il paziente, posto sull'apparecchio radiografico, viene incannato per via rettale con la sonda attraverso la quale, in tempi successivi, viene introdotto il mezzo di contrasto liquido e viene insufflata l'aria: il tutto avviene sotto controllo radioscopico da parte dello specialista. Durante l'esame, che si svolge in decubito, il paziente viene invitato a girarsi nelle varie inclinazioni più opportune per osservare le diverse porzioni dell'intestino. In alcuni particolari casi, riesce utile iniettare intramuscolo una piccola fiala di un comune preparato antispastico (Buscopan). Nel corso delle varie fasi dell'esame, l'operatore chiede al paziente di restare immobile ed in apnea per gli istanti necessari a fissare sulle radiografie i momenti e le immagini più significative.

Al termine dell'opacizzazione e della distensione gassosa delle anse coliche il paziente viene invitato a scaricarsi in bagno e quindi viene esaminato nuovamente per osservare la distribuzione del bario dopo evacuazione. La durata del clisma opaco è molto variabile e dipende dalle condizioni e dalla collaborazione del paziente, dall'esperienza dell'operatore e dal tipo di apparecchio impiegato: mediamente, essa può variare fra 20 e 30 minuti.

Dopo l'esame
Non vi è alcuna prescrizione o precauzione da osservare dopo l'esame. Il bario introdotto per l'esame viene eliminato normalmente nelle feci nei giorni successivi, che non ne risultano alterate. Durante questo periodo, e comunque per almeno 3-4 giorni dopo l'indagine, non sono eseguibili gli esami radiografici e TC dell'addome, dell'apparato urinario, del rachide lombare e del bacino, per la sovrapposizione del contenuto radiopaco intestinale.

Quando non si può fare
A parte la gravidanza, controindicazione comune a tutti gli esami radiologici, il clisma opaco non può essere eseguito in maniera completa e corretta in assenza di una collaborazione da parte del paziente. In caso di precoce incontinenza l'esame sarà forzatamente limitato al solo studio del tratto intestinale distale opacizzato dal contrasto. Anche in caso di insoddisfacente preparazione intestinale il clisma opaco potrà fornire solo indicazioni generiche sulla pervietà e sul decorso dei visceri ma non sul loro contenuto e sulle loro alterazioni più fini. Il clisma opaco non può e non deve essere eseguito impiegando mezzo di contrasto baritato qualora vi sia il sospetto di una perforazione intestinale, poiché il bario non viene assorbito dall'organismo e dovrebbe quindi essere eliminato per via chirurgica. In questi casi, è necessario effettuare l'indagine impiegando del mezzo di contrasto iodato, solubile e riassorbibile.


Mammografia

La mammografia è attualmente il metodo più affidabile per l'individuazione dei tumori del seno. Questa tecnica può permettere infatti di evidenziare, in un’elevata percentuale di casi, un tumore allo stadio in cui è molto piccolo, prima che sia rilevabile mediante la palpazione. Ciò è estremamente importante, poiché quanto più piccolo e localizzato è un tumore, tanto maggiori sono le possibilità di cura e di guarigione. Si tratta di un esame radiologico in cui viene utilizzata una dose di radiazioni ionizzanti (raggi X) molto bassa; la possibilità quindi di sviluppare un tumore radioindotto è pressoché nulla. La mammografia, infatti, a fronte di indiscutibili vantaggi in termini di riduzione di mortalità da tumore del seno, non ha mai dimostrato di produrre un danno nella popolazione. La mammografia può essere associata, specie in caso di dubbi diagnostici, all'esame clinico e all'ecografia. Quest'ultima non è utilizzabile come test di screening, ma ha un ruolo complementare in quanto può permettere di definire meglio la struttura di una lesione palpabile e/o evidenziata alla mammografia. E' peraltro l'esame di prima istanza in caso di donne di età inferiore ai 40 anni che accusino sintomi rilevanti al seno (ad esempio, un nodulo insorto recentemente).

Come si esegue l'esame
Nell'esame standard vengono solitamente eseguite due proiezioni per ciascuna mammella. Con la proiezione cranio-caudale i raggi X vengono diretti dall'alto verso il detettore posto al di sotto della mammella; la proiezione obliqua viene eseguita orientando i raggi dal lato interno verso l'esterno. In alcuni casi, per una migliore definizione del quadro radiologico, si può completare l'esame con proiezioni aggiuntive. Allo scopo di ottenere un'immagine il più possibile accurata con la minima dose di raggi X, è indispensabile che la mammella venga compressa per mezzo di un apposito strumento. Quest'operazione non risulta dolorosa ma soltanto fastidiosa nella maggior parte delle donne; va comunque sottolineato che essa dura solo pochi secondi e non danneggia il tessuto mammario. Dopo l'esame è possibile che la pelle risulti temporaneamente arrossata e scolorita e che si avverta un leggero dolore, segni destinati a scomparire in breve tempo. Alcune utili raccomandazioni per il giorno dell'esame:

  • non fare uso di deodoranti, creme o borotalco per evitare che la viscidità della pelle ostacoli il tecnico nel posizionamento della paziente;
  • orecchini pendenti, collane e catenine, anch'essi di ostacolo per il tecnico durante l'esecuzione dell'esame, vanno possibilmente tolti prima di iniziare l'esame;
  • per questioni di praticità, indossare biancheria in due pezzi, dovendo restare scoperte dalla vita in su per tutta la durata dell'esame;
  • portare sempre con sé tutti gli esami mammografici eseguiti precedentemente, anche se in altra sede

Quando fare l'esame
Vari sono gli orientamenti espressi da associazioni scientifiche e comitati di esperti in merito all'esecuzione dei controlli mammografici. Il nostro consiglio è di fare riferimento alle linee guida della FONCAM (Forza Operativa Nazionale sul Carcinoma Mammario) che, nell’ultimo documento pubblicato nel marzo 2001, raccomanda a tutte le donne che non presentano alcun sintomo al seno il seguente comportamento:

  • prima dei 40 anni, nessun controllo preventivo programmato
  • tra i 40 e i 50 anni, il test diagnostico con finalità “preventiva” è la mammografia con periodicità annuale o biennale. L’esame clinico e l’ecografia possono essere utili ad integrazione della mammografia.
  • dopo i 50 anni va raccomandata la partecipazione a programmi di screening o, in assenza di questi, il controllo mammografico periodico (in genere biennale) spontaneo.

Qualunque donna si accorga di avere dei sintomi quali:

  • un nodulo di qualsiasi dimensione, o un indurimento della mammella
  • un cambiamento della forma del seno o un disagio persistente
  • secrezioni dal capezzolo, non collegate a gravidanza o allattamento

deve rivolgersi immediatamente al proprio medico, che saprà consigliare gli accertamenti più appropriati.

Prima dell'esame
Non occorre osservare particolari accorgimenti nei giorni precedenti l'esame. La fase del ciclo mestruale non è condizionante ai fini della qualità delle immagini; tuttavia è preferibile eseguire l'esame mammografico evitando la fase periovulatoria (metà ciclo) e/o premestruale qualora la mammella risultasse in tali periodi particolarmente dolente. Nonostante la mammografia impieghi bassissime dosi di raggi X è opportuno che non venga eseguita in gravidanza, soprattutto nel primo trimestre; evitare quindi l'esame se non è possibile escludere con sicurezza un'eventuale gravidanza.

Come si svolge
L'esame mammografico viene generalmente eseguito in stazione eretta, a seno nudo, appoggiando una mammella alla volta su un apposito ripiano ad altezza regolabile. L'apparecchio determina una leggera compressione sulla ghiandola che migliora la qualità dell'immagine mammografica.

Normalmente vengono eseguite due radiografie per ciascuna mammella con riprese dall'alto verso in basso ed obliquamente, per una completa visione di tutta la ghiandola.

L'esame dura pochi minuti e può essere completato anche da una valutazione clinica della mammella.


TAC

TAC TC (Tomografia Assiale Computerizzata) è il termine utilizzato per descrivere un'indagine radiologica che consente di ottenere immagini dell'interno del corpo umano mediante l'impiego di sofisticati e potenti elaboratori (computer)

Come avviene
La TAC è un esame del tutto indolore. Le sarà chiesto esclusivamente di sdraiarsi su un confortevole lettino e di mantenere il più possibile una posizione immobile per il tempo necessario (solitamente 10-20 minuti) all'esecuzione dell'esame. Le sarà chiesto di trattenere periodicamente il respiro per pochi secondi, o a voce dal medico o dal tecnico, o attraverso delle lucine poste sopra la sua testa (verde: respirare, rosso: trattenere il fiato). In un certo numero di casi (esami che comprendono l'addome) le sarà chiesto di bere un preparato speciale, assolutamente innocuo, che serve per distinguere l'intestino dal resto del contenuto addominale. In altri casi ancora potrà essere necessario ricorrere alla iniezione endovena del mezzo di contrasto (leggere il modulo di consenso informato disponibile in accettazione). La preghiamo comunque di ricordarsi di segnalare al medico od al tecnico eventuali episodi allergici verificatisi in passato e/o allergie ad altre sostanze. Si rammenta che la TAC utilizza radiazioni ionizzanti (raggi X) e quindi può risultare dannosa per un eventuale feto; le pazienti in gravidanza, o che sospettano di esserlo, devono pertanto segnalarlo al personale.

Per individuare i soggetti a rischio è necessario segnalare eventuali allergie a sostanze iodate e non per predisporre specifico programma di desensibilizzazione farmacologica.

Come prepararsi
Il giorno dell'esame, se esiste la possibilità che debba esserle iniettato il mezzo di contrasto in vena, è importante che lei mantenga un digiuno di almeno 6 ore prima dell'esame. Al suo arrivo si presenti presso la segreteria della Radiologia, dove verranno registrati e controllati i suoi dati anagrafici e sbrigate in pochi secondi le formalità burocratiche. La segretaria la inviterà poi ad accomodarsi nella sala d'attesa, da dove verrà chiamato dai tecnici del Servizio TAC. Il nostro impegno è naturalmente quello di non fare attendere i pazienti, facendo loro l'esame il più possibile in orario, ma purtroppo ogni paziente necessita di una attenzione particolare, e la durata dell'esame non può essere prevista con precisione matematica, potendosi così talvolta prolungare più dell'abituale. Quando sarà il suo turno l’infermiere professionale la faranno accomodare nella sala dell'esame; se ha ancora domande da fare potrà naturalmente porle in quel momento. A seconda del tipo di esame che deve eseguire le sarà chiesto di spogliarsi in modo diverso , eventualmente liberandosi di oggetti metallici come cinture, gioielli, orologio od altro.

Cosa succede durante l'esame
Le sarà chiesto di sdraiarsi sul lettino e mantenere la posizione di immobilità. Il medico ed il tecnico predisporranno poi la macchina per eseguire l'esame indicato nel suo caso e l’infermiere le inserirà in una vena del braccio un piccolo ago necessario alla somministrazione del mezzo di contrasto. Quando quest'ultimo inizierà a fluire sarà normale che Lei avverta una sensazione di calore: non si preoccupi, è del tutto normale. Qualunque altra sensazione sgradevole la segnali immediatamente a voce: sopra di Lei è inserito un microfono collegato alla postazione del medico. Durante l'esame dovrà, se necessario, trattenere periodicamente il respiro, mentre l'apparecchiatura produce un leggero rumore. Presso questo Servizio è operativa una TAC molto veloce (che utilizza la tecnologia "spirale") che consente di ridurre di molto il tempo dell'esame; questo tuttavia può variare molto, in funzione, come detto sopra, del problema clinico. Orientativamente comunque un esame TAC può durare tra i 15 e i 40 minuti. Una volta completato l'esame Lei può tranquillamente tornare a casa, senza alcuna restrizione nelle Sue abitudini di vita o nelle cose che può fare, compresa la guida dell'automobile.

Solitamente, se non esistono ragioni particolari, l'esame potrà essere ritirato presso la segreteria del CUP (ritiro referti) almeno 4 giorni dopo la data di esecuzione della TAC.

Attenzione particolare, e la durata dell'esame non può essere prevista con precisione matematica, potendosi così talvolta prolungare più dell'abituale. Quando sarà il suo turno l’infermiere la faranno accomodare nella sala dell'esame; se ha ancora domande da fare potrà naturalmente porle in quel momento. A seconda del tipo di esame che deve eseguire le sarà chiesto di spogliarsi in modo diverso , eventualmente liberandosi di oggetti metallici come cinture, gioielli, orologio od altro.

 

Modulistica